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🧸[Diario di Regina]

Oggi siamo arrivate a Shanghai. Mamma mi ha detto che questo viaggio non è solo una vacanza, ma una specie di avventura per l’anima. Io non ho ben capito cosa vuol dire, però mi ha detto che qui troverò delle risposte. Ma io non ho nemmeno fatto una domanda.

Appena scese dall’aereo l’aria sapeva di fritto, fiori strani e un po’ di fumo. Ma non fumo cattivo, fumo di quelli che sembrano raccontare storie. Mi piace questa città, anche se è tutta piena di grattacieli altissimi e gente che parla veloce. Ogni cosa è colorata, e pure il cielo sembra più grande.

Mamma mi ha portata in un tempio. Era pieno di lanterne rosse e statue con facce strane, ma belle. Profumava di incenso e di silenzio. Non il silenzio triste, però. Quello che ti fa sentire tranquilla, come quando stai sotto le coperte e fuori piove.

Abbiamo camminato a piedi nudi su un pavimento freddo e liscio. C’erano dei monaci con la testa rasata che non parlavano mai, ma quando ci guardavano sembrava che sapessero tutto di noi. Uno mi ha sorriso. Non un sorriso normale, era tipo un sorriso di quelli che scaldano lo stomaco.

Mamma dice che a volte le risposte non si trovano con le parole ma con gli occhi e il cuore. E io non capisco del tutto, ma mentre stavamo lì sedute, con le gambe incrociate, e c’era solo il suono di una campana lontana, ho pensato a papà. E non mi ha fatto male.

Forse è questo che intendeva mamma. Forse le risposte non sono lettere, ma sensazioni.